venerdì 10 ottobre 2008

Orso Canestro

Noi Antheos Zimmermann andiamo testé a pubblicare un breve estratto della biografia del collega filosofo Orso Canestro scritto dal pugno di lui medesimo, dietro le insistenze di una nostra scimmia da esperimento. Vi auguriamo buona lettura. A breve verrà pubblicata la seconda parte.

Orso Canestro nasce nel novembre del 1960 a Purupou de Dideròt, una ridente località alle porte di Aix En Provence (ormai scomparsa dalle carte geografiche a causa di un’invasione di cavallette che ha devastato tutti i raccolti delle aree circostanti), dalla famiglia in fuga verso “la terra del mare che si muove molto e produce onde ma dall’acqua estremamente fredda” o per dirla con un locale dialetto giapponese, “Sikumifugi Raginauachi baiuri”.
La madre, Giospica Audenzia, nata da una nobile casata del Monferrato, scappa con il guardiano della torretta astronomica dei rapaci della propria tenuta, tale Alfio Canestro.
Il giovane Alfio dichiara che si è trovato imbrigliato in quella che secondo lui è “una cosa più grande del nulla” e “dalla quale non sa se mai ne verrà fuori per conto dei marsigliesi” (confrontare l’ intervista del giugno 1960 rilasciata a “L’ Ezchimero – Giornale di rivendicazione di patria potestà fallita”, pagina 8).
È questa sua dichiarazione che permette al mondo di riflettere postumo sul contenuto dei versetti che in occasione dell’edizione settembrina del Festival CaroCasio, rilascia come suo “manoscritto illegittimo perché un domani mio figlio sappia”.
Nato in Francia comunque solo di passaggio, il giovane Orso viene presto riportato alla famiglia materna all’età di quattro mesi dopo che dei sicari papali vestiti da guardie svizzere riescono a fare irruzione nella locanda dove i genitori si erano nascosti dallo sguardo dei maligni.
Dei genitori ricorda poco e nulla se non che il padre viene scomunicato dal “suocero” (l’ uso tra virgolette è ad indicare che ancora ad oggi non vi è alcun attestato di matrimonio tra Alfio e Giospica, sebbene i due abbiano dichiarato più volte che il fatto sacro sia avvenuto), padrone di Maniero Audenzia, e la madre Giospica fatta genuflettere al cospetto del Signore tutte le volte che cala le braghe.
L’ infanzia traumatica del giovane Orso è però alleviata dalla presenza di Miranda, la figlia zingara del guardiano dell’orto di Maniero Audenzia. È in lei e con lei che scopre i più reconditi segreti della fanciullezza (trasformare il piombo in oro, l’acqua nella scia delle comete, il decimo pianeta) e che diventa uomo (uccide un cormorano a mani nude dando prova di sommessa virilità e spiumandolo riesce a produrne un copricapo degno di un faraone).
Alla morte del di lei padre, Orso decide di restituire i favori di fanciullezza alla bella zingara Miranda, impugnando una roncola e spaccando la serratura del cancello di casa. Questo atto di estrema ribellione nei confronti di un potere padronale che al tempo riversava sui discendenti tutto il rancore di nobili retaggi del passato ormai perduti, ha due significative conseguenze sulla vita del giovane e sul destino della famiglia Audenzia.
Il giovane, da lì a poco, scoprirà il significato del “viaggiar per scarpe strette”, mentre il casato conoscerà la parola “declino ultimo improposto ma trascorso” che si abbatterà su di esso. La zingara Miranda conoscerà poi nella sua vita molti uomini ma mai più dai capelli crespi come quelli di Orso.
È il 1982 l’anno in cui Orso Canestro compare agli occhi del mondo come l’ uomo del miracolo grazie alla sua “Attività impropria di contro ebetismo finalizzato a rinsaldare l’ umore nel prossimo senza trovare uno scopo utile” pellicola amatoriale girata dopo aver preso visione dei testi di un filosofo contemporaneo teorizzante lo Zimmermanio: Antheos Zimmermann.

martedì 7 ottobre 2008

Anatema

Noi Antheos Zimmermann diffidiamo la religione di cattolica e i papisti di vaticani dal continuare a sostenere la validità del concordato. Noi non lo riconosciamo in quanto l'estetica del nulla che regole le leggi dell'universo rende impossibile l'esistenza di una chiesa laddove esiste zimmermanio in forma aldeide, come nel caso dell'Italia. La fisica fisiognomica parla chiara: la conformazione cranica dei preti li rende inferiori ai gibboni albini, quindi nell'ultimo grado della scala evolutiva "Zimmermann". Lanciamo il nostro anatema: «Abbandonate le vostre vetuste usanze e sposate il rastafarianesimo nichilista. Altrimenti perirete nelle fiamme di Zion».

Noi, Antheos Zimmermann

venerdì 3 ottobre 2008

Comunicato stampa

Noi Antheos Zimmermann dopo una lunga trattativa con il sindacato che ci rappresenta abbiamo deciso di darci l'autorizzazione alla scrittura della nostra autobiografia, a patto che questa venga censurata dai papisti vaticani. Abbiamo contestualmente deciso di lanciare un anatema contro la diffusione della brillantina presso i giocatori di briscola provenienti dal pianeta Umungus 7:

"Non accettiamo il vostro atteggiamento vittimistico e per questo abbiamo deciso di scomunicarvi inviandovi la foto di padre pio mentre vomita parte del suo stesso intestino crasso".

Noi, Antheos Zimmermann

giovedì 2 ottobre 2008

Comunicato stampa

Noi Antheos Zimmermann, non ci concediamo l'autorizzazione alla scrittura del libro "Cento ricette a base di zimmermanio - Autobiografia di Antheos Zimmermann". Qualsiasi nostra pubblicazione sulla materia sarà da ritenersi non autorizzata e saremo pronti a ricorrere presso il tribunale di Samarcanda per impedirci la divulgazione.
Queste le parole ufficiali di noi Antheos Zimmermann: "Non osino parlare di noi: lo zimmermanio è libertà di non essere ciò che esso non è, quindi esso non può essere da noi utilizzato per fini diversi da quelli per cui è stato scoperto, ossia nessun fine".

Noi, Antheos Zimmermann